📉 La Sfida dell'Efficienza: Appartamenti con Classe Energetica Bassa Saranno Più Difficili da Vendere Entro il 2030?
L'efficienza energetica è passata dall'essere un mero dettaglio normativo a un fattore cruciale che incide sul valore e sulla vendibilità degli immobili. Con l'orizzonte del 2030 sempre più vicino, spinto dalle ambiziose direttive europee, il mercato immobiliare si prepara a una profonda trasformazione che potrebbe penalizzare pesantemente gli appartamenti in classi energetiche più basse (F e G).
La Direttiva "Case Green"
Il principale catalizzatore di questo cambiamento è la proposta di revisione della Direttiva sulla Prestazione Energetica nell'Edilizia , spesso ribattezzata la Direttiva "Case Green". Sebbene la sua implementazione finale possa subire modifiche a livello nazionale, l'obiettivo è chiaro: decarbonizzare il parco immobiliare europeo.
Il testo attualmente in discussione (o quello più recente) prevede obiettivi intermedi stringenti per gli Stati membri, che potrebbero tradursi in:
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Stop al "Dismesso": L'obbligo di ristrutturare gli immobili residenziali peggiori per farli salire di classe energetica. L'obiettivo potrebbe essere quello di portare tutti gli edifici a raggiungere almeno la classe E entro il 2030 e la classe D entro il 2033.
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Fine degli Incentivi al "Fossile": Progressiva eliminazione del supporto a sistemi di riscaldamento basati sui combustibili fossili.
💰 L'Impatto sulla Vendibilità e sul Valore
Per gli appartamenti in classe energetica F e G, l'effetto sul mercato è duplice:
1. Svalutazione
Studi e analisi di mercato indicano già l'emergere di un "Green Premium" per gli immobili in classe A e B, che possono valere il 10-20% in più rispetto alle classi inferiori. Di conseguenza, gli immobili in classe F e G subiranno una svalutazione.
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Costi Occulti: Gli acquirenti non valuteranno solo il prezzo d'acquisto, ma anche il costo futuro della riqualificazione obbligatoria. Un prezzo più basso oggi nasconderà una spesa ingente domani.
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Accesso al Credito: Le banche potrebbero diventare più caute nell'erogare mutui per l'acquisto di immobili altamente energivori o richiedere tassi di interesse più alti, rendendo più difficile trovare un acquirente.
2. Difficoltà a Trovare Acquirenti
Entro il 2030, il potenziale acquirente sarà diviso in due categorie:
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L'Investitore Istituzionale/Azienda: Cercherà immobili a prezzi stracciati per poi ristrutturarli e rimetterli sul mercato con un forte margine di guadagno.
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Il Privato: Sarà sempre più orientato verso immobili "chiavi in mano" o con costi di gestione minimi. La prospettiva di dover affrontare spese di ristrutturazione complesse (cappotto, impianto, infissi) entro una scadenza ravvicinata sarà un forte deterrente.
🛠️ Le Vie d'Uscita per i Proprietari
Per i proprietari di appartamenti in classe energetica bassa, l'immobilismo è la strategia più rischiosa. Le opzioni più sensate sono:
- Vendita Subito : Vendere l'immobile al più presto , evitando una forte svalutazione all'avvicinamento del 2030 , (liberandosi oltretutto dell'onere della ristrutturazione obbligatoria).
- Riqualificazione Anticipata: Sfruttare gli attuali incentivi (anche se in continua evoluzione, come l'Ecobonus) per migliorare la classe energetica dell'immobile prima che l'obbligo diventi stringente. Questo aumenta immediatamente il valore e l'appetibilità sul mercato.
🎯 Conclusione
Entro il 2030, la vendibilità degli appartamenti in classe energetica bassa in Italia è destinata a diminuire drasticamente. Non è tanto una questione di divieto di vendita, quanto di svalutazione e di restrizione del bacino di acquirenti. Il mercato si sta orientando in modo irreversibile verso l'efficienza. Chi non investirà in riqualificazione rischia di trovarsi con un asset difficile da smobilizzare e il cui costo di manutenzione (bollette) è destinato ad aumentare.
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